La Storia

L’Istituto Comprensivo “E. Mattei” di Matelica (MC) è inserito in un’area socio-economica che ha subito negli ultimi anni un processo di ampia e rilevante trasformazione, cui hanno fatto seguito un rapido sviluppo urbanistico ed una pressante domanda di attrezzature e servizi non ancora pienamente soddisfatta.

All’Istituto Comprensivo “Enrico Mattei” appartengono le Scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado di Matelica ed Esanatoglia. Le scuole operano in una situazione molto diversificata, che è mutata continuamente negli ultimi decenni.

Dopo il sisma del 2016 a causa dell’inagibilità parziale e totale di alcuni edifici scolastici, è stato modificato l’assetto dell’Istituto.

La scuola primaria “M. Lodi” di Matelica (MC) è stata parzialmente trasferita all’Istituto Tecnico Commerciale “G. Antinori” di Matelica (n. 15 classi) e n. 5 classi presso la scuola secondaria di I grado “E. Mattei” di Matelica, occupando le aule adibite a laboratori o biblioteca.

A livello didattico, l’assenza di spazi adeguati, l’insufficienza di laboratori e l’uso promiscuo degli stessi da parte di ordini di scuola diversi ha richiesto l’adattamento delle attività didattiche e una gestione più complessa del personale docente e ATA.

Anche le scuole di Esanatoglia hanno dovuto affrontare gli stessi disagi. L’emergenza, però, è rientrata a partire dal 1° settembre 2018, grazie all’utilizzo di una nuova struttura, destinata alla scuola secondaria di primo grado. Attualmente, ogni ordine di scuola occupa tre diversi edifici.

Sia Matelica che Esanatoglia sono state interessate da un apprezzabile processo immigratorio, sia da altre regioni italiane che dall’estero, soprattutto dalla Macedonia, dall’Albania dalla Tunisia, dalla Romania, dalla Cina. Questo fenomeno ha avuto una ricaduta positiva sulla popolazione scolastica, che ha cominciato a confrontarsi con una realtà che sta diventando velocemente sempre più multirazziale e multietnica. Per agevolare il coinvolgimento nelle attività scolastiche delle famiglie di cittadinanza non italiana sono stati organizzati progetti mirati con l’ausilio di mediatori linguistici. Gli esiti, nell’immediato, sono da ritenersi positivi.